Per la maggior parte della gente è sorprendente che gli esperti stiano ancora dibattendo una questione di fondo come quella delle fusa del gatto.
È ancora più sorprendente è il fatto che le due spiegazioni alternative siano così diverse l'una dall'altra.
Non si tratta di differenze d'opinione su qualche piccolo dettaglio, bensì sul meccanismo fondamentale che sta alla base del fenomeno delle fusa.
Esaminiamo le due teorie opposte.
La teoria della falsa corda vocale
La teoria della falsa corda vocale si basa sul fatto che le fusa hanno origine nella gola del gatto, o meglio nella laringe.
Oltre alle normali corde vocali, il gatto è dotato di un secondo paio di organi chiamati pieghe vestibolari, o false corde vocali.
Si pensa che la presenza di questo secondo paio di corde possa spiegare lo straordinario meccanismo che consente all'animale di produrre quel tipico ronfare per interi minuti e persino per ore, senza fare alcuno sforzo e senza aprire la bocca.
Secondo questa teoria, le fusa non sono altro che una specie di respiro pesante, simile a quello a cui talvolta vanno soggetti gli esseri umani quando dormono, o meglio quando russano.
A ogni inalazione ed esalazione, l'aria passa sulle false corde vocali e produce il tipico «ron ron» delle fusa.
Questo caraneristico suono nasce dalla contrazione dei muscoli della laringe che per trenta volte al secondo interrompono il flusso d'aria.
Secondo la teoria della turbolenza del sangue, invece, la laringe non ha assolutamente nessuna attinenza con le fusa, ma il fenomeno è causato dall'aumento del flusso sanguigno nelle vene principali che portano al cuore che a sua volta provoca una turbolenza.
Essa è più evidente nel punto in cui la vena principale che riconduce il sangue dal corpo dell'animale fino al cuore presenta una costrizione quando passa attraverso il petto.
Secondo questa teoria, il sangue che turbina in quel punto crea il tipico rumore delle fusa, perché il diaframma funziona da amplificatore delle vibrazioni.
Si ritiene quindi che il rumore passi nella trachea dell'animale ed entri nelle cavità sinusali del cranio, dove risuona e produce il caratteristico rumore che conosciamo.
Alcuni esperti ritengono che sia la schiena arcuata del gatto ad aumentare la turbolenza del sangue e a creare le fusa, mentre altri attribuiscono l'aumento della turbolenza a cambiamenti emotivi che influiscono sul flusso sanguigno del gatto.
Per il profano non ci sono dubbi su quale di queste due teorie fornisce la spiegazione più corretta: la più ovvia e la più semplice è quella della falsa corda vocale che giustifica la presenza altrimenti inspiegabile del secondo, o falso, paio di corde vocali.
Noi sappiamo che le vere corde vocali sono quelle che danno origine alle normali vocalizzazioni del gatto - come il miagolio, il rantolo e il soffio di collera - e quindi se le false corde vocali non producono il suono delle fusa, la loro presenza deve essere spiegata in qualche altro modo.
La teoria della turbolenza del sangue ha il merito di essere ingegnosa, ma nient'altro.
Infatti, chiunque abbia avuto modo di ascoltare le fusa di un gatto con l'aiuto di uno stetoscopio si sarà reso conto che quando il suono viene fortemente amplificato in questo modo non assomiglia affatto alla turbolenza creata dal flusso sanguigno. È decisamente troppo vibrante.
Anche l'ipotesi che i cambiamenti emotivi o di posizione possono scatenare le fusa appare alquanto inverosimile.
L'animale che fa le fusa è rilassato e il buonsenso ci dice che in una situazione del genere la turbolenza del sangue diminuisce, non aumenta.
Infine, per avere una conferma della teoria della falsa corda vocale basta semplicemente appoggiare con delicatezza le dita sulla gola di un gatto che sta facendo le fusa: a quel punto si può stabilire con certezza che il suono proviene dalla zona della laringe e non si capisce come mai possano essere state formulate delle teorie alternative.
Il fatto che però siano state avanzate, nonostante la loro inverosimiglianza, ci deve far pensare.
In biologia, infatti, la spiegazione più ovvia non è sempre la più corretta e molti fatti «chiaramente dimostrati» sono stati confutati da ricerche più moderne e accurate.
Perciò, quando si parla di fusa bisogna continuare a essere di larghe vedute.