In Egitto, nella città di Baubastis, si svolgevano delle feste in onore di Bast, la Dea Gatto, ma il legame che legava il popolo egizio a questi sacri Dei andava oltre, infatti i gatti erano preziosi per proteggere i granai dai topi, e le persone che osavano togliere loro la vita erano punibili con la morte.
Bastet era una divinità rappresentata come una donna dalla testa di gatta. Con ogni probabilità all'origine era una leonessa.
Dea della città di Bubastis che da lei prese il nome.
Fu onorata particolarmente dai sovrani della XXII dinastia e considerata talvolta come una forma poco caratterizzata di Hathor o di Sekmet, ma contrariamente a quest'ultima, che rappresentava i raggi del sole nella loro specificità bruciante, Bastet avrebbe avrebbe i tratti di una dea benevola.
Uno dei culti più popolari sorto nel Tardo Periodo in Egitto era quello della dea-gatto Bast.
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In questo periodo migliaia di gatti sono stati mummificati per venderli ai pellegrini, che li hanno presentati alla dea come un'offerta.
I corpi dei gatti venivano disidratati usando il Natron, questo processo era simile a quello usato per la mummificazione umana.
Venivano poi avvolti in una bendatura, con le zampe parallele al corpo.
Enormi cimiteri sono stati scoperti contenenti migliaia di queste sepolture gli animali.
Il centro principale per il culto di Bast era la città di Tell Basta.
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