Se la gatta ha abbastanza latte per nutrire tutta la prole, i piccoli ingrasseranno di giorno in giorno e si potranno registrare rapidi progressi.
A dieci giorni, i gattini aprono gli occhi: sono un pò guerci.
A dodici giorni, i rumori cominciano ad incuriosirli, l'orecchio cresce e perde l'aspetto accartocciato. Alcuni cominciano già a fare le fusa.
A quindici giorni, gli occhi sono celesti e lo sguardo è tutto stupito.
A venti giorni il vero colore degli occhi si precisa, siano azzurri, gialli o verdi. A ventidue giorni, i più audaci, orgogliosi dei primi dentini, azzardano i primi passi fuori dalla cassa.
Passa un mese, e il candore dei gattini passa anche quello; vi rendete conto per la prima volta che la madre faceva presto a pulire tutto con una bella linguata!
Ognuno assume le proprie responsabilità e, da quel giorno, benché il bar materno ritrovi i gattini sempre entusiasti, attenti e golosi al punto di addormentarsi sul luogo piuttosto che cedere il posto, si deve già poter cominciare a svezzarli, facendo alternare le poppate con pappe sostanziose.
Da allora l'appetito diventa ogni mattina più esigente.
Presto le pappe non bastano più: la madre, con le mammelle prosciugate, fugge questi tiranni che la perseguitano e le fanno male.
Fin dal 45° giorno (specie per le nidiate numerose), bisogna frenare tali egoistici ardori se si vuoi evitare alla madre la drammatica eclampsia, più frequente di quanto si creda se l'allattamento si protrae troppo.